
Cailin Og
Hope
Una volta, tanto tempo fa, gli dei dichiararono guerra al mondo e il mondo cambiò. Le città scomparvero, costellando dei propri resti una natura ostile. Gli dei si dimenticarono della Terra e gli esseri umani presero a vivere di ricordi. Fino a oggi.
Hope ha tredici anni, occhi verdi e capelli rossi. Non conosce i suoi genitori né il suo passato. Però possiede un dono pericoloso: sa creare il fuoco con un puro atto di volontà. Basta poco perché sia bollata come strega, ma qualcuno dice che lei è in realtà una prescelta, l’erede di Prometeo, l’unica in grado di opporsi agli dei quando torneranno per riprendersi la Terra.
E quella che sembra una favola per bambini, un giorno diventa orribilmente vera: gli Immortali sono pronti a scatenare un’orda mostruosa per invadere il mondo. In un viaggio allo stesso tempo epico e folle, dove immaginazione e realtà superano ogni limite, Hope scoprirà se stessa e il proprio destino, affrontando nemici da incubo con spavalda innocenza e trovando amici insperati proprio quando ha perso ogni cosa. In un mondo che, all’improvviso, si aspetta tutto da lei, Hope diventerà il simbolo di un’umanità che si risveglia, che accetta i mostri dentro di sé e ne usa la forza per forgiare desideri, verità e futuro.


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L'idea generale della storia è carina e senza dubbio originale ma c'è qualcosa che non m'invoglia a leggere i romanzi successivi.
A cominciare dai punti di vista che cambiano decisamente troppo spesso per i miei gusti e nei momenti meno opportuni rendendolo così meno scorrevole e coinvolgente.
Passiamo poi al rapporto tra i due accompagnatori e Hope, alla fine del romanzo li ho percepiti come degli estranei che svolto il loro compito ognuno per la propria strada (sinceramente dopo il viaggio e le prove che hanno affrontato avrei preferito respirare un po' di cameratismo in più tra loro).
Secondo me, il romanzo era incentrato soprattutto sulle strategie ("Buoni" e "Cattivi") e l'azione (battaglie e scontri).
I personaggi (dèi, semidèi, umani e creature varie) sono tanti ma non preoccupatevi se non riuscite a ricordare tutto perché alla fine del libro ci sono delle pagine dedicate ai vari nomi.
Mi è piaciuta l'idea di voler introdurre anche un coinvolgimento emotivo tra personaggi secondari ma è un aspetto molto marginale (un adulto e un adolescente forse avrebbero preferito un approfondimento maggiore al riguardo).
Ho apprezzato anche la cura nella descrizione delle ambientazioni (curate e con la giusta dose di dettagli) in cui si muovono i vari personaggi.
Sono rimasta soddisfatta anche dal finale che naturalmente offre le immancabili domande che troveranno risposta solo nel prossimo volume.
Una storia apprezzabile ma mi aspettavo qualcosa di più.