
Nadia Fusini
Vivere nella tempesta
Un libro può essere come una conchiglia che si accosta all’orecchio e in cui si sentono riecheggiare pensieri ed emozioni. “La Tempesta” di Shakespeare è la conchiglia di questo libro di tempeste, in cui si narra di navi, isole, viaggi e naufragi, mari e oceani, e anche dell’incontro con lo sconosciuto, il selvaggio, il diverso. Assistendo alla commedia, o leggendola e rileggendola, si vive il rischio del naufragio e si è premiati col dono della salvezza, si patisce la colpa e si riconosce il debito, e con esso la logica della punizione e la gratuità del perdono.
L’isola è infatti il luogo del salvataggio, ma è anche il luogo dove si rimette in scena il delirio del potere, dove vivere si presenta insieme come una rinascita e dove tutto volge verso la commedia. La commedia della vita umana. E se in questa sua ultima opera Shakespeare sceglie di volgere la trama verso il comico è appunto perché sceglie la vita e, con essa, non tanto il terrore, ma la pietà, la meraviglia della pietà.
Questo nuovo libro di Nadia Fusini è una lettura emozionante e una libera riscrittura di “La Tempesta”, e insieme un invito a riflettere su quel che significa l’atto di vivere; e cioè, essere coscienti e vigili di fronte alle piccole e grandi tempeste della vita quotidiana. Per poi della vita riconoscere il dono, la meraviglia.


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