
Fabrizio Altieri
L’uomo del treno
Orso e gli uomini che lavorano per lui alla falegnameria vedono passare treni tedeschi tutti i giorni. Sembrano carri bestiame e loro non ci fanno nemmeno caso. Ma quando uno di quei treni rallenta, attraverso le fessure dei vagoni scorgono centinaia di occhi, occhi di persone. Poi cominciano a girare voci che parlano di campi di lavoro, dove vengono mandati anche donne e bambini e da cui la gente non torna più. E loro capiscono che non possono continuare a guardare passare i treni senza fare niente.
Trovano allora il modo di sostituire uno dei vagoni tedeschi con uno vuoto, costruito da loro. Ma dopo l’enorme rischio corso, la delusione è cocente nello scoprire che proprio quel vagone ha un solo passeggero, l’unico che non voleva essere salvato. Andrea sta infatti cercando disperatamente di raggiungere la moglie e la figlia, deportate dal Ghetto di Roma. Viaggia con una valigia da cui non si separa mai e di cui rivelerà il contenuto solo arrivato nel campo.
Dagli 11 anni.


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